Il contributo del sistema Conai nell’era del Covid19

Luglio 30 2021
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Il Conai, il Consorzio nazionale imballaggi, durante la pandemia da Covid19, ha ingrandito il suo contributo rispetto al settore del riciclo: sono stati gestiti il 52% degli imballaggi, l’anno precedente corrispondevano al 50%. Ruini, presidente del Consorzio, afferma che questi risultati sono la nuova dimostrazione dell’importanza di questo ente. Soprattutto durante questo anno di emergenza sanitaria, il Consorzio è stato in grado di sostituirsi al mercato per garantire la continuità del ritiro dei materiali da raccolta differenziata.

Accordo tra Conai e Comuni

In questo quadro virtuoso gioca un ruolo fondamentale il lavoro svolto dai Comuni italiani grazie all’Accordo nazionale tra Anci e Conai. Nel 2020 sono stati oltre 7.400 i Comuni che hanno stipulato convenzioni con il sistema consortile: una copertura che raggiunge il 97% della popolazione italiana. Il Consorzio ha riconosciuto alle amministrazioni locali 654 milioni di euro nel solo 2020. Mentre 452 milioni sono stati destinati al finanziamento delle attività di trattamento, recupero e riciclo.

Sono risorse che derivano dalle aziende appartenenti al consorzio.  Sono loro a farsi carico dei costi da sostenere per gestire il fine vita degli imballaggi che immettono sul mercato. Affinché, quando diventano rifiuti, quegli imballaggi non finiscano in discarica con un enorme impatto sull’ambiente.

I conferimenti dei rifiuti di imballaggio al Conai sono cresciuti in tutta Italia. Soprattutto al Nord con un +6%, oltre  milioni 840 mila tonnellate. Poco meno quelli conferiti dalla Regioni del Sud: +5%, un milione 510 mila tonnellate. Segue il Centro con un +4% che sfiora il milione di tonnellate conferite in modo differenziato.